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Uccide il coinquilino a Cavalleggeri: “Aveva sniffato l’ultima dose di cocaina”

Il 46enne Gennaro Angiolino è stato arrestato per la morte del coinquilino, il 63enne Gennaro Fedele, ucciso ieri mattina a Fuorigrotta; disposta l’autopsia per accertare le cause del decesso.
A cura di Nico Falco
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La vittima, il 63enne Gennaro Fedele
La vittima, il 63enne Gennaro Fedele

Il coinquilino avrebbe sniffato l'ultima dose di cocaina, quella che, secondo le spartizioni, sarebbe toccata a lui. Ci sarebbe questo dietro l'omicidio, su cui sono ancora in corso indagini, che si è consumato ieri mattina a Cavalleggeri, quartiere Fuorigrotta, nella periferia occidentale di Napoli. Quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto, per il 63enne Gennaro Fedele non c'era nulla da fare. In manette è finito il 46enne Gennaro Angiolino, reo confesso dell'omicidio: è stato lui a raccontare ai carabinieri la dinamica dell'accaduto, ammettendo di avere aggredito l'altro con spintoni e pugni.

I due, hanno ricostruito i militari, abitavano nello stesso appartamento al civico 50 di via Venezia Giulia; entrambi con piccoli precedenti alle spalle, vivevano di espedienti. I carabinieri della stazione di Fuorigrotta sono intervenuti nell'abitazione poco dopo le 12 di ieri, 21 agosto. La lite era avvenuta poco prima, era stato lo stesso Angiolino, resosi conto di quello che era accaduto, a chiedere aiuto chiamando il 118. Il 46enne, sentito nell'immediato, ha raccontato del litigio specificando che era avvenuto per la cocaina che i due detenevano per consumo personale.

L'uomo, bloccato, è stato accompagnato in caserma, dove è stato ascoltato dal pubblico ministero in presenza di un avvocato; l'arresto è scattato nel pomeriggio, l'accusa per il momento è di omicidio, per il 46enne si sono aperte le porte del carcere di Poggioreale. La salma, su disposizione del magistrato di turno, è stata sottoposta a sequestro in vista dell'autopsia, che servirà ad accertare le cause del decesso e chiarire se il 63enne sia effettivamente morto per le ferite riportate durante la colluttazione o se sia, al contrario, stato stroncato da un malore che potrebbe essere collegato all'assunzione della cocaina.

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